Inchiesta rifiuti, A2a: nessun impatto su salute

Un addetto della società è stato sentito giovedì in audizione in commissione comunale. Ambientalisti e Basta Veleni chiedono di chiudere la terza linea.

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(red.) Giovedì 13 luglio in commissione Ambiente a Brescia la seduta è stata imperniata sull’inchiesta della procura che ha portato all’arresto di due persone e a indagarne altre 26 per traffico illecito di rifiuti non pericolosi. Si tratta di ecoballe provenienti dalla Campania e che sarebbero state smaltite in vari termovalorizzatori del nord Italia, anche a Brescia. L’attenzione si è concentrata sull’audizione di Fulvio Roncari, amministratore delegato di A2a Ambiente e direttore di Aprica. Tra gli indagati, infatti, c’è anche un dipendente proprio di A2a, “ma io non ho ricevuto alcun avviso formale” ha spiegato Roncari.

Ha sottolineato che non c’è stato alcun danno per la salute e che sono state 11 mila le tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi finiti all’inceneritore bresciano tra il 2014 e 2015. Ha anche aggiunto che l’azienda avrebbe lavorato nel rispetto delle norme e delle procedure. In ogni caso, dalla commissione è emerso che ci saranno nuovi incontri, mentre il Comune viene ritenuto parte lesa nell’intera vicenda. A2a Ambiente in una nota ha anche voluto sottolineare che, confidando comunque nella magistratura, vengono svolti i controlli in tutte le fasi di gestione dei rifiuti. 540 sono le analisi chimiche all’ora sulle emissioni in atmosfera e oltre 6 mila misurazioni.

I dati sarebbero sempre inferiori ai limiti di legge e in miglioramento, mentre sui rifiuti in ingresso al termovalorizzatore sarebbero rispettate le pratiche nazionali ed europee. E comunque dai rifiuti illecitamente smaltiti secondo la procura, non ci sarebbero stati danni all’ambiente e nemmeno alla salute. Di fronte a questa relazione, però, la Lega Nord ha continuato a chiedere l’apertura di una commissione d’inchiesta comunale. Alla commissione Ambiente è stato audito anche il coordinamento dei comitati ambientalisti che ha chiesto di rispettare il patto del 1992.

Cioé, smaltire solo le 266 mila tonnellate di rifiuti della città e della provincia e chiudere la terza linea dell’inceneritore. Giovedì davanti a palazzo Loggia anche il comitato “Basta Veleni” ha tenuto un presidio chiedendo di “stracciare” il patto del Comune con A2a e annunciando una relazione che presenteranno lunedì 17 luglio alle 17 all’oratorio di Santa Maria in Silva. In quell’occasione chiederanno anche loro di chiudere la terza linea del termovalorizzatore e di poter avere un fabbisogno sufficiente anche senza il teleriscaldamento.

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