Via Tartaglia, lettera-testamento di Oreste

"Voglio che nessuno sappia della mia morte". Questo c'era scritto tra le ultime volontà sul messaggio trovato nella tasca del 79enne lanciatosi dal balcone.

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    (red.) “Voglio che nessuno sappia della mia morte, voglio essere cremato e non voglio fiori”. Questo è il messaggio tra le righe del testamento manoscritto da Oreste Artioli, il 79enne che prima dell’alba di lunedì 10 aprile si è lanciato dal balcone del sesto piano dell’abitazione in via Tartaglia, a Brescia. Martedì 11, come disposto dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo, sull’uomo è stata eseguita l’autopsia per fugare ogni dubbio sul presunto coinvolgimento di altre persone nel decesso. Ma così, come era prevedibile, non è stato.

    Quindi, si è trattato di un caso di tentato omicidio e seguente suicidio. L’esame autoptico ha confermato il trauma cranico mortale per l’uomo, dovuto alla caduta volontaria dal balcone del palazzo sull’asfalto. Artioli, prima di lanciarsi nel vuoto, aveva tagliato le vene dei polsi con un coltello da cucina alla moglie Marisa Gualerzi, casalinga di 78 anni. L’uomo non riusciva più a sopportare che la compagna, colpita da una forma di Alzheimer dieci anni prima, fosse finita in quelle condizioni. Situazione peggiorata negli ultimi mesi, tanto che la donna era costretta a stare a letto.

    Così il marito aveva compiuto il tentativo di omicidio sulla donna e poi, temendo che la compagna fosse morta, si è lanciato nel vuoto. Nella tasca dei pantaloni dell’uomo è stata trovata una lettera-testamento con le ultime volontà. Poche righe che Oreste, ex dirigente d’azienda nel milanese e poi nel bresciano, in pensione, aveva scritto da tempo. Poi, prima di morire, l’aveva firmata a nome suo e della moglie come se quelle volontà fossero condivise. Nel frattempo la donna resta grave, in prognosi riservata, in Prima Rianimazione all’ospedale Civile di Brescia, ma non è più in pericolo di vita. Il magistrato ha già dato il nulla osta per la sepoltura del 79enne e ora sarà fissato il funerale.

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