Miss Padania 2003 contro ex. Di nuovo in carcere
Alice Grassi ha minacciato con un cavatappi l'ex fidanzato e danneggiato la sua auto. Lo aveva già fatto nel 2016 devastando la gioielleria di un altro.
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(red.) Alice Grassi, 32enne bresciana originaria di Polaveno ed eletta Miss Padania nel 2003, è tornata al centro della cronaca nera. La prima volta era stata nel febbraio del 2016 per stalking nei confronti dell’ex fidanzato e anche stavolta ci è ricascata. Tutto è partito domenica 26 marzo quando la giovane, nel frattempo stretta in una relazione con un 26enne di Paratico, altro ragazzo rispetto a quello dell’anno precedente, ha una lite e lancia bottiglie contro il ragazzo. Martedì 28 lo chiude sul balcone di casa, ribalta l’abitazione e prende la sua auto per una breve fuga.
A quel punto il 26enne riesce a chiamare i carabinieri di Capriolo che giungono sul posto per capire cosa fosse successo. Dopo poco tempo Alice ritorna e i militari riescono in qualche modo a calmarla. Almeno così sembrava. Infatti, nel pomeriggio la giovane si è di nuovo presentata alla casa dell’ormai ex fidanzato e ha usato un cavatappi per minacciarlo puntandoglielo alla gola, poi si è scagliata contro gli specchietti e la carrozzeria della vettura rimasta rigata. E ha iniziato a prendere a calci il portone d’ingresso dell’abitazione. Così i militari si sono dovuti presentare di nuovo e non senza difficoltà l’hanno bloccata e per lei sono scattate le manette.
Il fermo gli è stato convalidato dal giudice che poi l’ha fatta condurre nel carcere di Verziano a Brescia. Qui dovrà restare per qualche tempo in attesa del processo e del pronunciamento della corte. Ma le accuse non riguardano lo stalking verso il 26enne, quanto il danneggiamento e la resistenza a pubblico ufficiale. Nell’aprile del 2016 l’ex Miss Padania era già stata condannata a dieci mesi di reclusione per aver inveito, anche allora con un cavatappi, minacciando l’ex fidanzato 34enne di Chiari e devastandogli la gioielleria. Ora è tornata di nuovo in galera perché secondo il giudice la condotta violenta della ragazza non sarebbe indifferente.
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