Delitto Calcinato, ancora non ci sono i motivi

Mercoledì mattina in carcere Dione Cheikh sarà interrogato dal giudice dopo l'omicidio di Gennaro Esposito a coltellate. Suo avvocato: "E' molto confuso".

(red.) Mercoledì mattina 8 marzo alle 10, nel carcere di Canton Mombello a Brescia, il senegalese Dione Cheikh sarà interrogato dal giudice delle indagini preliminari Lorenzo Benini per il delitto di Calcinato di domenica 5 sera. A perdere la vita sotto le coltellate inferte dall’africano 34enne è stato Gennaro Esposito, 37 anni, divorziato da pochi giorni e con due figlie, originario di Napoli, ma residente nel paese bresciano. Il dramma si era consumato poco prima delle 20 di domenica quando Esposito aveva raggiunto l’appartamento di una casa popolare in via San Germano e in cui abitava lo straniero. Abitazione che il Comune, attraverso i servizi sociali, aveva concesso al padre del 34enne.

Gli inquirenti che stanno indagando hanno accertato come Dione e Gennaro si conoscessero da tempo. Ma non si capisce il motivo che ha portato all’omicidio. Forse maturato per un debito di droga, visti i precedenti penali dell’africano legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il senegalese aveva estratto un coltello dalla cucina e ha inseguito l’italiano fino in strada dove lo ha colpito con dodici coltellate su diverse parti del corpo. Scena che si è presentata davanti a due residenti che in quel momento stavano rientrando in auto e subito dopo hanno allertato le forze dell’ordine. I carabinieri di Desenzano e Calcinato avrebbero poi visto l’africano mentre cercava di pulirsi per rimuovere le tracce di sangue.

L’uomo è stato poi condotto nella caserma di Desenzano per essere sentito dal sostituto procuratore Erica Battaglia. Ma l’assassino non ha voluto dire nulla sui motivi dell’atroce delitto. Non ha spiegato il perché di quelle coltellate. Tanto che il suo avvocato Christian Beatrici parla di un soggetto in forte stato confusionale. E di conseguenza la linea difensiva potrebbe puntare sulla richiesta di attestare l’incapacità di intendere e volere. Tutti i rilievi sono stati raccolti dalla Scientifica che hanno anche accertato il numero di coltellate sul corpo esanime dell’italiano.

L’uomo svolgeva alcuni lavori saltuari e cercava di sbarcare il lunario per mantenere la compagna nigeriana e le figlie a scuola. Per quanto riguarda il senegalese, è indiziato di omicidio volontario aggravato e mercoledì mattina in carcere davanti al giudice gli sarà convalidato il fermo. L’uomo potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere. Mentre la comunità di Calcinato è scioccata per quanto avvenuto. E il sindaco Marika Legati parla di un dramma avvenuto probabilmente in un contesto di degrado.

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