Sara Capoferri, ultima telefonata è stata alla figlia

Resta fitto il mistero intorno alla scomparsa della 37enne, ormai a una settimana di distanza. Si analizzano tabulati telefonici e immagini delle telecamere. "Giallo" sull'auto a Paderno.

(red.) Prosegue il lavoro d’indagine degli inquirenti per capire che fine abbia fatto Sara Capoferri, la 37enne di San Pancrazio di Palazzolo sull’Oglio, nel bresciano, scomparsa da martedì sera 21 febbraio. Dopo l’attività sul campo, tra il vasto schieramento di forze dell’ordine che ha scandagliato il Laghetto dei Cigni a Berlingo, il ritrovamento della vettura bruciata della donna a poca distanza e l’uso, inutile al momento, dei cani molecolari, martedì 28 si è passati ad altro. I carabinieri di Chiari e Travagliato, coordinati dal sostituto procuratore di Brescia Mauro Leo Tenaglia che ha aperto un’inchiesta per scomparsa di persona, hanno analizzato i tabulati telefonici e le immagini riprese dalle telecamere in tutto il bresciano.

Dal punto di vista delle comunicazioni telefoniche, si è scoperto che l’ultima è stata quella delle 23 di martedì, giorno della scomparsa, eseguita dalla donna verso la figlia 16enne. Le ha detto che stava uscendo da un locale di Passirano per tornare a casa e quindi l’aveva tranquillizzata. Tuttavia, la giovane non era più riuscita a contattare la parente. Ma lo smartphone ha permesso di capire, attraverso le celle, che la chiamata arrivava da Berlingo e il telefono è rimasto ancorato al territorio di quel paese fino all’alba di mercoledì. Ma da martedì sera è sempre risultato spento e impossibile da raggiungere. Un altro elemento d’indagine riguarda il fatto che l’auto della donna era stata immortalata dalle telecamere la sera precedente, lunedì, lungo la strada tra Paderno Franciacorta e Brescia.

In più, l’amico di Adro con cui condivide l’abitazione di Palazzolo, tra i primi ad essere sentito, aveva rivelato alle forze dell’ordine di essere stato chiamato dalla donna la sera della scomparsa perché sembrava che lei non si sentisse bene dopo un’uscita con gli amici. Contatto certificato dai tabulati. Quando l’uomo l’ha trovata, la 37enne ha preferito, sembra, stare da sola ed è stata seguita dall’amico fino a quando questo non l’ha persa di vista. Ma è anche emerso come la donna avrebbe dovuto incontrare un amico a Palazzolo la sera della scomparsa e l’appuntamento non sia mai avvenuto. A questo si aggiunge il fatto che gli amici che erano con lei quella sera dicono di non essere stati a Passirano. Quindi si fa sempre più probabile l’ipotesi dell’allontanamento. Resta da capire se volontario o costretta.

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