Ceto, cacciatore sorpreso a montare trappole
Lunedì i carabinieri hanno assecondato la segnalazione del proprietario di un cane quasi strangolato dai lacci metallici. Così hanno denunciato bracconiere.
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(red.) Lunedì 20 febbraio i carabinieri forestali di Borno e Breno hanno eseguito un’operazione pianificata antibracconaggio a Ceto, nel bresciano. Tutto è partito dal proprietario di un cane che, durante una passeggiata, si è ritrovato l’animale quasi strangolato da uno dei tanti lacci metallici che cacciatori senza scrupoli installano per fermare volpi e tassi. Una “soluzione” che i bracconieri stanno usando nel bresciano per bloccare i predatori di specie da cacciare, animali da allevamento, caprioli e cinghiali.
Di fronte al fatto che il cane abbia rischiato la vita, il proprietario ha allertato i militari chiedendo un loro intervento. Poi eseguito proprio lunedì nella zona indicata dal segnalatore. Qui i carabinieri si sono appostati e hanno sorpreso un cacciatore mentre piazzava altri lacci e trappole in metallo. Per l’uomo è scattata una denuncia per caccia con mezzi vietati, mentre tutte le trappole sono state sequestrate.
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