Morto investito al cantiere, aperta un‘inchiesta

Martedì mattina l'operaio bergamasco Emanuele Rota era stato travolto e ucciso da un'auto a Torbole Casaglia. La procura di Brescia vuole indagare sul fatto.

(red.) Continua a essere presente il dramma dopo il tragico investimento, di fatto un grave infortunio sul lavoro, che martedì mattina 31 gennaio ha ucciso il 55enne bergamasco Emanuele Rota a Torbole Casaglia, nel bresciano. La salma dell’operaio edile è ancora a disposizione del magistrato che dovrebbe dare il nulla osta in vista del funerale, probabilmente venerdì 3 febbraio. Ma intanto la procura di Brescia ha deciso di aprire un’inchiesta con l’ipotesi di reato per omicidio colposo.

L’uomo era stato investito da una Mini condotta da un 33enne e dopo aver finito di scaricare dal furgone, sul ciglio della provinciale 235, alcuni escavatori. Avrebbe dovuto condurli al vicino cantiere dove si stava realizzando una conduttura. Tra l’altro, sulla strada ristretta proprio dai lavori era vigente il limite dei 30 chilometri orari. L’operaio era morto sul colpo davanti ai propri colleghi, mentre le forze dell’ordine incaricate dei rilievi avevano sentito il conducente autore dell’investimento.

Sottoposto al consueto test dell’alcol e della droga, è risultato sano e in grado di guidare. Ma l’inchiesta vuole accertare a quale velocità andasse la Mini nonostante il limite in vigore in quel momento e se tutte le misure di sicurezza all’interno del cantiere siano state rispettate.

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