Gavardo, madre si sente male. Salvata da figli

(red.) Il freddo di questi giorni ha indotto alcuni residenti a usare tutte le forme di riscaldamento possibili in casa, anche quelle che rischiano di provocare avvelenamenti. A distanza di poche ore prima di quanto successo in via Slataper a Brescia, un altro caso di intossicazione da monossido di carbonio si era verificato a Gavardo, sempre nel bresciano. E’ successo intorno alle 13 di martedì 10 gennaio all’ultimo piano di una palazzina residenziale in via Soseto, nella frazione di Sopraponte del paese valsabbino.

Un ragazzo di 17 anni stava rientrando a casa con le due sorelle di 9 per il pranzo dopo le lezioni a scuola. Nel momento in cui sono tornati, però, non hanno trovato risposta al campanello di casa, nonostante ci fosse la loro madre, 40enne di origine senegalese. Il padre, invece, artigiano, era al lavoro. Quella situazione preoccupante ha indotto i tre ragazzi a chiedere aiuto ai vicini di casa e ai soccorsi. Poi si è scoperto che la donna era priva di sensi nella camera da letto dove stava dormendo e con accanto un braciere acceso.

Si è compreso subito che la 40enne avesse respirato il monossido di carbonio. A quel punto sul posto è giunto un vasto schieramento tra vigili del fuoco di Salò e Brescia, ambulanze e carabinieri di Gavardo. La donna, che si temeva fosse in gravi condizioni, è stata trasportata con urgenza alla clinica Città di Brescia per sottoporsi alla camera iperbarica. I tre figli, invece, sono stati portati per accertamenti all’ospedale di Gavardo, ma stavano tutti bene. I pompieri si sono poi occupati di rimuovere il braciere dall’abitazione.