Morti sulla Presolana, chi sono i due bresciani

Stefano Moreni e Antonio Tinti sono stati trovati abbracciati in fondo al canalone domenica. Il secondo ha cercato di aiutare il primo. Sono morto insieme.

(red.) Li hanno trovati abbracciati in fondo al canalone i due escursionisti bresciani che domenica 8 gennaio, nel primo pomeriggio, sono precipitati sulla Presolana. I due, Stefano Moreni di 44 anni di Brescia e Antonio Tinti, 39enne di Bedizzole, sono deceduti nella caduta sulle alture delle valli bergamasche. Facevano parte di una compagnia formata anche da una donna di 39 anni e da due uomini di 29 e 49 anni, tutti esperti e appassionati di alpinismo.

Il dramma si è consumato poco dopo le 13,30 quando la comitiva aveva appena percorso il tratto della Grotta dei Pagani che porta verso la Presolana, a 2.400 metri di altezza. Stefano Moreni era l’ultimo della cordata e a un certo punto è scivolato su una lastra di ghiaccio. Gli altri quattro che erano davanti a lui non sono stati coinvolti nella caduta, ma Antonio Tinti si è mosso per soccorrere l’amico, cercando di ancorarlo. Invece, insieme sono rimasti avvinghiati con un rampone e poi precipitati per circa cinquanta metri nel canale.

Uno dei tre del resto della compagnia ha verificato le condizioni dei due, ma ormai erano morti sul colpo. Della dinamica se ne sono occupati i carabinieri di Clusone che hanno accertato come Moreni sia scivolato, poi seguito dall’amico che ha provato l’estremo tentativo di strapparlo alla morte. Ma hanno perso la vita entrambi.

Sul posto per i soccorsi sono intervenuti l’elicottero e il soccorso alpino, allertati dal resto della cordata. Le salme dei due escursionisti sono state ricomposte a Dorga, nella bergamasca, in attesa che vengano svolte tutte le formalità. Per quanto riguarda Antonio Tinti è un dramma che coinvolge anche la sua famiglia, formata dalla moglie e da due figli di 3 e 11 anni.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.