Morto per arresto cardiaco il pm del caso Bozzoli

Alberto Rossi aveva 48 anni ed è stato trovato senza vita nella sua casa. Tra i più giovani, conduceva inchiesta su scomparsa dell'imprenditore di Marcheno.

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(red.) Grave lutto per la magistratura bresciana. Domenica 1 gennaio, Capodanno, il sostituto procuratore Alberto Rossi è stato trovato privo di vita nella sua casa di Castel Mella, nel bresciano. Il magistrato, 48enne, è stato stroncato da un arresto cardiaco. Il cordoglio è arrivato da tutto il settore della giustizia bresciana, e non solo, a partire dal procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso che parla di “dolore” per la morte del pubblico ministero.

All’opera nel bresciano era arrivato alla fine degli anni Novanta, poi aveva superato il concorso in magistratura. A quel punto ha iniziato a occuparsi soprattutto di reati finanziari, pubblica amministrazione e fino all’antimafia. Durante la carriera all’ombra degli uffici del tribunale di Brescia ha indagato anche sui fatti legati all’ambiente, traffico e smaltimento illecito di rifiuti.

Ma una delle inchieste più eclatanti passata sotto le sue mani e ancora aperta è quella relativa alla misteriosa scomparsa dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli l’8 ottobre del 2015. Uno dei pm più giovani nell’organico giudiziario bresciano, Rossi faceva parte da qualche anno anche dell’Antimafia con diverse inchieste scottanti. Lunedì 2 gennaio alle 10 si aprirà la camera ardente alla Poliambulanza di Brescia dove si trova il feretro del magistrato. Martedì 3 alle 10,30 i funerali al santuario di Onzato a Castel Mella.

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