Infortunio Lumezzane, lunedì funerali di 47enne

La vittima è Diego Botti di Sarezzo. E' rimasto bloccato con un braccio nel nastro trasportatore in una cava di via Cagnaghe. E' deceduto dissanguato.

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(red.) Diego Botti, 47 anni, residente a Sarezzo. E’ la vittima del tragico infortunio sul lavoro avvenuto venerdì mattina 16 dicembre a Lumezzane, nel bresciano. Intorno alle 8, all’inizio dell’attività, l’uomo aveva raggiunto la Scavedil di via Cagnaghe, un impianto che si occupa di triturare il calcestruzzo della vicina cava e di proprietà della famiglia Ronchi. Alcuni dettagli sono ancora da chiarire, ma pare che l’addetto stesse togliendo il ghiaccio che si era depositato durante la notte, per il freddo, sul nastro trasportatore all’aperto che avrebbe dovuto usare.

A un certo punto sembra che il macchinario si sia azionato improvvisamente, bloccando un braccio dell’operaio. I colleghi che stavano assistendo all’episodio non sono riusciti a spegnere in tempo l’impianto, che ha poi straziato l’arto del 47enne. Sul posto si era presentato un vasto schieramento di soccorsi, tra l’automedica, un’ambulanza e l’elicottero viste le disperate condizioni dell’operaio. Ma l’uomo è morto dissanguato. Sul luogo teatro della tragedia sono poi intervenuti i carabinieri di Gardone Valtrompia che si sono occupati dei rilievi, insieme ai tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia per verificare il rispetto delle precauzioni.

La salma dell’uomo è stata poi recuperata dall’agenzia funebre e ricomposta nella sua casa, in via 1850 in Valle di Sarezzo. Intanto, il macchinario è stato posto sotto sequestro per tutte le verifiche del caso. Diego Botti lascia due figli, il padre e la sorella, mentre i funerali saranno celebrati lunedì 19 dicembre alle 15,15 nella chiesa di San Faustino in piazza Battisti. Dopo l’ennesimo infortunio, il secondo in tre giorni ai danni dei bresciani (l’altro a Giovanni Ferrari a Rogno), i sindacati in una nota chiedono che non si abbassi la guardia sulla prevenzione. Intanto, l’Osservatorio Nazionale sul Lavoro di Vega Engineering sottolinea come Brescia sia al terzo posto in Lombardia per gli infortuni fatali, ma soprattutto come sia passata dal 49° al 22° posto in sei anni a livello nazionale. Un triste record.

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