Maxi-macello a Manerbio, arresti in Polonia

A Kutno, vicino Varsavia, otto in manette per evasione fiscale, frode, fatture false e riciclaggio. Volevano costruire un'azienda simile nel bresciano.

Più informazioni su

(red.) Nei giorni precedenti al 10 dicembre gli agenti locali hanno compiuto otto arresti in tutta la Polonia nell’ambito di un vasto giro di fatture false, frode e riciclaggio allo stabilimento Pini di Kutno, a circa 125 chilometri dalla capitale Varsavia. Cosa c’entra con Brescia?

L’azienda italiana che si occupa della macellazione dei suini aveva in programma di costruire a Manerbio, a due passi dal casello dell’autostrada, un’altra sede “gemella” che sarebbe diventata la più grande in Europa. Lo scrive Bresciaoggi. Poi l’idea era sfumata per il fatto che la popolazione polacca era contraria e in vista del taglio di 1.000 posti di lavoro. Così si è puntato l’attenzione tutta su Kutno dove si è investito dal 2009.

L’indagine che ha portato agli arresti è scattata all’inizio del 2016 quando le autorità locali hanno scoperto fatture false con cui l’azienda giustificava operazioni tra formazione, lavoro, vitto e alloggio dei dipendenti. Portato avanti per cinque anni e riuscendo a raggiungere costi di produzione milionari con cui abbattere l’imponibile. Così facendo l’impresa ha evaso 35 milioni di zloty (circa 7 milioni di euro) oltre al mancato versamento dell’Iva. Gli arrestati sarebbero tutti responsabili dell’azienda.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.