Prostitute, due case e due arresti nel bresciano

Nel giro di meretrici cinesi fermato dai carabinieri di Mestre sono state trovate due sedi a Desenzano e alla Mandolossa. Scattate le manette per due.

(red.) Ha portato a sette arresti l’operazione “Freccia Gialla” condotta prima del 7 dicembre dai carabinieri di Mestre con i colleghi di altre città per sgominare un giro di prostituzione. L’attività d’indagine delle forze dell’ordine ha portato alla scoperta di venti case d’appuntamenti, recuperate dalla componente italiana della banda, dove far prostituire giovani donne cinesi.

A loro, nel momento del trasferimento verso l’Italia, veniva promesso un lavoro regolare e onesto, ma in realtà era tutt’altro. Venivano trasferite e ruotate tra le diverse case in varie regioni, anche nel bresciano, tanto che l’organizzazione era in grado di guadagnare fino a 5 mila euro al giorno, per un totale di 150 mila al mese. Le ragazze venivano costrette a ogni genere di rapporto sessuale, senza protezioni e anche con più persone in contemporanea, di giorno e di notte.

Dal punto di vista bresciano, le indagini tramite appostamenti, analisi dei tabulati telefonici e intercettazioni hanno portato a scoprire che due delle case a “luci rosse” si trovavano alla Mandolossa e a Desenzano. Nella città gardesana è stata arrestata una cinese che faceva parte del sodalizio e un altro fermo è scattato per un italiano a Ospitaletto.

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