Milzano, caso lingua blu in un allevamento

Segnalato in una stalla di bovini. E' l'unico episodio in provincia ed è già stato isolato. Animale messo in quarantena. Virus non è trasmissibile all'uomo.

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(red.) “Blue tongue”, tradotto in lingua blu. E’ una sindrome che nei giorni precedenti al 6 dicembre ha colpito un allevamento a Milzano, nel bresciano. Si tratta di un virus – non di una malattia – provocato dalla puntura di un insetto e che porta le mucche ad essere contagiate dalla cosiddetta febbre catarrale. In pratica, scarso appetito, febbre, perdita di peso e lesioni alla mucosa e alla lingua che, appunto, diventa blu.

Il titolare della stalla bresciana in cui è stato riscontrato il virus su un bovino ha già allertato tutte le autorità sanitarie in campo, dai veterinari all’istituto zooprofilattico di Brescia. E’ da precisare che si tratta dell’unico caso bresciano e che è già stato isolato, non dando alcun problema all’uomo visto che non è trasmissibile alla specie umana. Al contrario, può essere contagioso per gli altri bovini e può portare alla morte, come è successo in Veneto dove alcune specie sono state decimate.

L’istituto zooprofilattico ha già svolto tutte le verifiche del caso, disponendo la quarantena nella stalla colpita e il monitoraggio per due mesi, mentre sono stati avviati tutti i servizi sanitari del caso, compresi gli altri allevamenti presenti sul territorio e nelle vicinanze. Questo vuol dire che nel mirino dei controlli settimanali sono finite le attività zootecniche nell’arco di 30 chilometri tra le province di Brescia, Mantova, Cremona, Bergamo e Lodi.

Saranno inoltre limitati gli spostamenti degli animali colpiti, da trattare con un insetto repellente. Attualmente la Regione Lombardia non ha disposto un piano di vaccinazioni di massa, quindi gli allevatori possono acquistare singolarmente i prodotti per preservare il resto della specie.

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