Darfo, abbattuto raro uccello Ibis eremita
Lo hanno trovato ad Angone le guardie volontarie del Wwf. Martoriato da ottanta pallini esplosi dal fucile di un cacciatore. Attività venatoria a rischio.
(red.) C’è il serio rischio che la stagione di caccia nel bresciano venga sospesa. Ma stavolta le normative e i nodi burocratici non centrano. Al contrario, è il fenomeno del bracconaggio che sta rendendo la nostra provincia come maglia nera in Lombardia. L’ultimo episodio, il più grave, risale a venerdì 4 novembre quando le guardie volontarie del Wwf lombardo hanno trovato un Ibis eremita abbattuto.
Era a terra ad Angone di Darfo Boario Terme dopo essere stato colpito da più colpi di fucile e martoriato da ottanta pallini. Si tratta di un esemplare di uccello molto raro, estinto nel 1600 e che l’Unione Europea, attraverso un progetto, sta cercando di riportare nel vecchio Continente per ripopolare la specie. Ma dopo i fenomeni di Livorno, Grosseto e Vicenza, in cui sono stati abbattuti alcuni esemplari, l’ultimo caso si è verificato nel bresciano.
Le guardie lo hanno accertato nel momento in cui il gps montato sull’Ibis segnalava la stessa posizione, a Darfo, per 24 ore. Impossibile che il volatile non si fosse mai mosso, così il Wwf ha voluto indagare e ha trovato l’uccello morto. E gli atti di bracconaggio che stanno costellando l’intera provincia potrebbero finire presto sul tavolo dell’Unione Europea per opera proprio del Wwf. Tanto da chiedere che l’attività venatoria venga sospesa.
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