Bergamo, frode fiscale, in regia un bresciano

La Finanza ha scoperto una presunta organizzazione tra prestanome e anomali prelievi. Tutto legato a una persona che non ha dichiarato 80 milioni in tre anni.

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(red.) La procura di Bergamo ha aperto un procedimento penale nell’ambito di un’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza orobica. In particolare, ha scoperto un presunto giro illecito di denaro mosso da una società attiva nel ferro per l’edilizia e riconducibile a un imprenditore bresciano. I riflettori da parte delle Fiamme Gialle si sono accesi nel momento in cui il titolare avrebbe prelevato anche fino a 500 mila euro alla volta dagli sportelli postali e sul conto corrente intestato alla società. Questa pratica sarebbe stata portata avanti dal 2009 al 2011, per una sorta di frode tramite società prestanome e con cui evitare il fisco per più di 8 milioni di euro.
L’operazione della Finanza ha portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 16 persone, tutte per reati fiscali. All’imprenditore bresciano sono anche stati sequestrati 600 mila euro di beni mobili e immobili. Ulteriori accertamenti hanno verificato che la società del bresciano non aveva dichiarato ricavi per oltre 80 milioni di euro, non ha versato 10 milioni di Iva e dedotto in modo illegale 1,5 milioni. La procura indaga anche sul movimento di contanti per 57 milioni di euro verso quattro soggetti e una società.

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