Barbariga, accende sterpaglie, muore soffocato

Primo Battagliola, 72 anni, ha perso la vita giovedì pomeriggio dopo aver bruciato ramaglie nel suo vecchio terreno. Ma è rimasto sopraffatto dal fumo.

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(red.) Un uomo di 72 anni, Primo Battagliola, è morto nel pomeriggio di giovedì 29 settembre a Barbariga, nel bresciano, dopo aver bruciato alcune sterpaglie in un terreno a Margareda, alle prese con le operazioni di pulizia. L’appezzamento di coltivazioni di mais, lungo la Quinzanese, si trova ai lati di un fosso ed era di proprietà dell’uomo prima che lo cedesse in affitto. Ma era solito andarci tutti i giorni. Dopo aver trascorso il primo pomeriggio al bar, intorno alle 16 si era recato al terreno per alcuni lavori, a due passi da un vivaio. Così ha iniziato a dare fuoco ai rami, ma le fiamme hanno poi coinvolto alcune zone secche del mais dopo la mietitura e si è sollevato il fumo.
L’anziano è rimasto sorpreso da quella reazione e ha cercato di spegnere l’incendio con un badile, ma il fumo ha avuto la meglio e lo ha soffocato, lasciandolo a terra. I primi ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati i titolari del vicino vivaio, che hanno poi allertato l’affittuario. Quest’ultimo, giunto sul posto, ha trovato il corpo senza vita dell’uomo riverso a terra. Inutili i soccorsi da parte di un’ambulanza di Dello e dell’automedica, perché l’uomo era deceduto sul colpo ormai sopraffatto. Sul luogo sono poi giunti i vigili del fuoco di Orzinuovi e i carabinieri di Dello per mettere in sicurezza la zona e ricostruire nel dettaglio i fatti. L’uomo, che non era mai stato sposato, lascia i familiari e parenti. La sua salma è stata ricomposta alla casa di riposo Uccelli-Bonetti di Barbariga dove sabato 1 ottobre si terrà la veglia funebre alle 8,45. Nel pomeriggio, alle 15, i funerali nella chiesa di San Vito.

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