Balzello sulla carta d’identità, licenziata

Una dipendente della Loggia per quattro anni ha fatto pagare il documento il doppio rispetto al previsto. Ricorso in tribunale: vuole essere reintegrata.

(red.) Una dipendente dell’ufficio Anagrafe del comune di Brescia avrebbe fatto pagare il doppio, rispetto al previsto, il rinnovo o il rilascio di una nuova carta d’identità. Questa situazione, di cui dà notizia Bresciaoggi, sarebbe andata avanti dall’ottobre del 2011 fino all’agosto del 2015. E per questo motivo la donna, che rischia un processo penale, è stata licenziata da palazzo Loggia. A scoprire questo metodo fraudolento è stato l’ufficio dei provvedimenti disciplinari che si è trovato di fronte alcuni casi in cui, sul retro del documento di identità, invece dei 5,42 euro di legge, erano riportati 10,58 euro.
Il doppio, in pratica. Così l’indagine da parte di una commissione interna dedicata è andata avanti scoprendo che il meccanismo fraudolento era praticato molto spesso, tanto da contestare alla dipendente 7 mila euro di illeciti guadagni. Le carte sono poi passate all’ufficio Disciplinare che ha convocato la dipendente ed emesso la lettera di licenziamento. Poi ha trasmesso tutto il materiale alla procura di Brescia per formulare le accuse. Ma intanto il caso è già finito in tribunale. La dipendente, infatti, ha presentato ricorso alla sezione Lavoro del tribunale chiedendo di annullare il provvedimento di espulsione e di essere reintegrata.

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