Reati fiscali, GdF: Brescia prima in Lombardia

La nostra provincia doppia il capoluogo Milano per numero di situazioni poco trasparenti. 1,2 miliardi di fatture false. Un danno da 600 mln per Erario.

(red.) Brescia indossa la “maglia nera” per il numero di reati fiscali, a partire dalle fatture false, in tutta la Lombardia. Persino doppiando il capoluogo Milano. E’ la massima sintesi della situazione negativa di quanto presentato giovedì 23 giugno dal comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Arbore. L’occasione è stata la cerimonia per i 242 anni dalla fondazione del corpo militare. Parliamo di numeri. Nel 2015, nel bresciano, sono state prodotte fatture false per 1,2 miliardi di euro, per un danno all’Erario di circa 600 milioni. Ma la situazione non sembra essere migliore all’inizio del 2016, tutt’altro. Le Fiamme Gialle dall’avvio del nuovo anno hanno svolto 128 indagini e 382 verifiche fiscali che hanno portato alla denuncia di 150 persone e all’arresto di altre due.
Poi, 90 indagati per reati fiscali, 60 per Iva frodata e falsa compensazione, mentre uno per evasione internazionale. A questi si aggiungono 18 persone che hanno guadagnato 24 milioni di euro, ma senza dichiarare nulla al fisco e 71 imprenditori che fanno lavorare circa cento addetti, ma tutti in “nero”. Il fenomeno dei reati fiscali arriva soprattutto dalle false fatturazioni nelle aziende manifatturiere, false compensazioni per non pagare i contribuenti ai dipendenti, ma anche chi non emette scontrini e professionisti che non rilasciano fatture.
La Finanza ha scoperto persino una situazione legata a un indagato. Uno straniero residente in Italia ha assunto la madre per lavorare, pur senza pagarle lo stipendio e aprendo un profilo all’Inps con le false compensazioni. In realtà la donna non è mai stata in Italia e non ha nemmeno lavorato. Ma avrebbe “rischiato” di poter incassare la pensione. L’unica nota positiva, secondo le Fiamme Gialle di Brescia, è che i cittadini iniziano ad attaccare con più veemenza questi episodi.

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