Terrorismo, “allerta a Brescia resti alta”

(red.) Nei giorni successivi agli attentati terroristici di martedì 22 marzo a Bruxelles le misure di sicurezza sono aumentate anche a Brescia, soprattutto sui punti più sensibili, tra cattedrale, fermate della metropolitana, stazione ferroviaria e aeroporto Gabriele d’Annunzio di Montichiari. L’allerta, quindi, è alta. Ma il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria Dell’Osso, sentito dal Giornale di Brescia, dice di stare tranquilli perché tutte le attività di prevenzione sono state attivate. Lo stesso procuratore, però, da alcuni giorni porta con sé una pistola. Un intervento che ritiene necessario dopo essere stato informato da una relazione dell’intelligence, di cui scrive il quotidiano bresciano, sulla sua posizione dopo un’inchiesta della procura di Brescia relativa all’arresto e alla liberazione di Alban Elezi.
E’ l’uomo che, secondo l’accusa, ha reclutato Anas El Abboubi per portarlo tra le file dell’Isis. Sul fronte delle indagini sul terrorismo, Brescia è al centro perché proprio da qui sono partite varie inchieste. Come quella proprio su El Abboubi, sul passaggio di denaro per finanziare gli attentati in India e i due arrestati a Manerbio, ritenuti sospettabili. Si tratta della coppia che era intenzionata ad entrare in azione alla base militare di Ghedi. Secondo il pg Dell’Osso, oltre al territorio bisogna puntare all’intelligence. In particolare, controllare i contatti tra quelli arrestati e sospettati di terrorismo, trasferimenti di denaro ed eventuali collegamenti con le aziende bresciane che producono armi.