Sebino e Valcamonica, 20 lavorano in “nero”

Due mesi di controlli della Guardia di Finanza di Pisogne hanno portato a scoprire 12 su 16 attività commerciali non in regola per i contratti.

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Finanza(red.) Su sedici attività commerciali, dodici impiegano giovani lavoratori in “nero”. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Pisogne durante due mesi di controlli, tra gennaio e febbraio, avviati sul Sebino e la Valcamonica, nel bresciano. In particolare, le analisi delle Fiamme Gialle hanno puntato su Pisogne, Darfo Boario Terme, Esine, Bienno e Breno. Da una verifica incrociata dei dati, si è notato che venti persone, tutte tra camerieri, commessi, baristi e banconieri, lavoravano senza alcun contratto.
Si è arrivati a questo dopo un lavoro periodico e programmato della Finanza, fatto di agenti in borghese e nei fine settimana, controllando i fatturati e analizzando i riscontri in ufficio. I gestori delle attività finite nel mirino per i dipendenti in “nero” rischiano multe da 1.500 euro per ogni lavoratore e fino alla chiusura del locale.

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