Blitz antiterrorismo, “minacce al Papa”

(red.) Si facevano fotografare in atteggiamenti tipici da militanti dell’Isis, con tanto di armi in mano e poi pubblicavano le foto sui social network. Ma, come riporta il Corriere della Sera citando le dichiarazioni del questore di Brescia, Carmine Esposito, minacciavano anche il Papa. Sono i quattro finiti agli arresti all’alba di martedì 1 dicembre tra Italia e Kosovo, per opera di un’indagine investigativa condotta dalla Digos di Brescia con le forze dell’ordine kosovare. Si è trattato di un blitz antiterrorismo che ha fatto scattare le manette verso i quattro cittadini, tutti kosovari e residenti per diverso tempo in Italia.
Sono accusati di “apologia al terrorismo” e “istigazione all’odio razziale” e avrebbero fatto parte di una “compagine terroristica che, anche attraverso l’uso dei social network, propagandava l’ideologia jihadista”. Secondo quanto ha detto il questore Esposito, i quattro avrebbero minacciato Papa Francesco, l’ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Kosovo ed esaltando gli attentati di Parigi. Insieme agli arresti sono state messe in atto anche numerose perquisizioni tra Brescia, Vicenza e Perugia per quanto riguarda l’Italia e altre in Kosovo. Nello Stato estero sono state trovate diverse armi.
L’operazione “Van Damme” è stata messa in campo dopo un’indagine coordinata dalla procura di Brescia con quella internazionale del Kosovo e la Direzione nazionale antiterrorismo dello stesso Stato. La “mente” del gruppo, che ha vissuto per diverso tempo in Italia, è stato arrestato in Kosovo e gli altri tre in Italia. Secondo gli inquirenti, i quattro erano radicalizzati e avrebbero manifestato “pericolosi indicatori di fanatismo religioso estremistico a carico dei componenti del gruppo criminale, i quali sul web si mostravano con armi e atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato Islamico”.