Donna morta, compagno fermato

Lunedì 16 novembre la segnalazione di Elio Cadei per la compagna Simona Simonini senza vita a Provaglio d'Iseo. Vicenda di continui litigi.

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Foto da Bresciaoggi

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(red.) Sarà eseguita martedì mattina 17 novembre l’autopsia sul corpo di Simona Simonini, 42 anni, trovata morta lunedì 16 intorno a mezzogiorno in un lago di sangue nell’appartamento che condivideva con il convivente Elio Cadei a Zurane di Provaglio d’Iseo, nel bresciano. E’ stato lo stesso uomo, che si trova in stato di fermo dopo l’interrogatorio, ad allertare i carabinieri per la morte della compagna. Ma quello che emerge dalla vicenda è un quadro inquietante fatto di continui litigi e violenze. La donna, disoccupata, aveva un figlio di 10 anni, poi affidato ai propri genitori per i suoi problemi con alcol e droghe, mentre il suo matrimonio era fallito. L’uomo, artigiano ma senza lavoro, avrebbe spesso aggredito la compagna dal 2009, quando era iniziata la relazione. Nel momento in cui i militari della scientifica hanno raggiunto l’abitazione in via Regina Elena dopo la segnalazione del corpo senza vita, hanno notato che sulla 42enne non c’era alcuna traccia di ferite da coltello.
Situazione che ha fatto presagire su come la donna potrebbe essere stata uccisa a calci e pugni. Tracce di sangue sono state trovate sul pianerottolo e sul balcone e sono partite le indagini coordinate dal pubblico ministero di Brescia Lara Ghirardi che ha disposto l’esame autoptico su Simona Simonini. Elio Cadei, dopo l’arrivo dei carabinieri di Brescia e Chiari, è stato condotto in procura per essere sentito. Ha detto agli inquirenti che domenica sera 15 novembre aveva assunto con la compagna alcol e droga e, quando si sarebbe svegliato intorno alle 11,30, avrebbe visto la donna accanto ormai priva di vita. Lo ha detto in uno stato confusionale e si è smarcato da ogni accusa, ma secondo gli agenti non ci sarebbero dubbi. L’autopsia stabilirà se la donna sia morta per il mix di sostanze stupefacenti e alcol, oppure per le violenze subite. Ma i vicini di casa e i genitori parlano di una tragedia annunciata. Gli scontri verbali e fisici tra i due sarebbero stati all’ordine del giorno, mentre la donna, giustificando le presunte aggressioni subite dal compagno, avrebbe più volte colpito l’uomo anche con delle forbici. L’ultimo episodio si era verificato a settembre quando la 42enne era stata ricoverata all’ospedale di Iseo denunciando l’uomo, ma poi aveva ritrattato.
Gesti che avrebbe sempre portato avanti perché non avrebbe mai voluto lasciare Cadei che era stato anche in carcere per maltrattamenti. La 42enne era anche stata in cura in una comunità protetta per disintossicarsi e alla fine del trattamento era tornata dal compagno. Spesso quando sarebbe stata picchiata, ritornava dalla madre, ma dopo un certo periodo sarebbe poi andata di nuovo dal convivente. Forse l’ultimo caso di violenza, se sarà confermato dagli inquirenti, potrebbe essere dovuto al fatto che la donna avrebbe voluto tornare in comunità. L’avvocato della famiglia Simonini, Luca Broli, avrebbe depositato a giorni un’altra querela contro quell’uomo, ma in ritardo. Il sindaco di Provaglio d’Iseo Marco Simonini, cugino della vittima, parla di sconcerto per l’intera comunità dopo quanto successo. Ma aggiunge che il Comune aveva fatto tutto il possibile per aiutare la coppia. E ora tutti in paese parlano di un dramma che si poteva evitare.

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