Delitto Frank, “Vicky è innocente”

La moglie dell'indiano arrestato mercoledì 26 agosto a Mairano difende il compagno dall'accusa di aver avuto un ruolo centrale nel doppio omicidio.

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Frank(red.) Si sta chiudendo il cerchio intorno al gruppo che l’11 agosto ha ucciso Francesco Seramondi e la moglie Giovanna Ferrari, titolari della pizzeria notturna “Da Frank” della Mandolossa a Brescia. Nel carcere di Canton Mombello, in due sezioni divise, si trovano detenuti da due settimane Muhammad Adnan e Sarbjit Singh, rei confessi del duplice delitto. Da mercoledì sera 26 agosto si sono aggiunti Santokh “Vicky” e Gurjit Singh che sono stati fermati rispettivamente a Mairano, nel bresciano e a Robecco d’Oglio in provincia di Cremona. Stando agli elementi ricostruiti dagli inquirenti, il primo avrebbe ospitato Adnan e Sarbjit la notte precedente al delitto, fornendo anche il fucile a canne mozze.
Per questo motivo per lui l’accusa è di omicidio plurimo premeditato, ricettazione e porto d’armi illecite. Gurjit Singh, invece, sposato e con due figli, avrebbe dato la pistola usata per sparare ad Arben Corri, dipendente di “Frank” e per questo è finito dietro le sbarre per detenzione illecita di armi. Tutti e quattro si trovano separati tra loro per evitare contatti, mentre da Mairano la moglie di Vicky difende il compagno. L’uomo avrebbe dovuto partecipare al delitto, salvo poi ripensarci all’ultimo minuto e lasciare l’incombenza a Sarbjit Singh che lo avrebbe fatto per 5 mila euro. Il ruolo dell’indiano sarebbe centrale secondo le ipotesi degli investigatori. Oltre a fornire la casa per la notte ai due che il giorno dopo avrebbero raggiunto via Valsaviore, avrebbe messo in contatto l’altro connazionale arrestato nel cremonese. Secondo la moglie, Vicky sarebbe rimasto in casa fino a maggio per poi far perdere le sue tracce, ma nega il presunto coinvolgimento dell’asiatico nel delitto.
Intanto si continua a cercare la pistola usata per sparare ad Arben Corri e secondo Adnan sarebbe stato il complice Sarbjit Singh a premere il grilletto. Versione che il diretto interessato, però, smentisce. La causa del raid, secondo i due rei confessi, sarebbe stata la concorrenza ritenuta sleale di “Frank” che avrebbe mandato degli spacciatori davanti all’attività di Adnan per indurre i clienti a non raggiungere il posto. Ma secondo gli elementi raccolti, non ci sarebbero legami su questo fronte. Le indagini condotte dal pubblico ministero Valeria Bolici vanno avanti per verificare il fucile usato nel duplice delitto, l’auto dalla quale sono partiti i colpi verso Arben Corri e sullo scooter usato il giorno dell’omicidio. Inchiesta che prosegue anche sul fronte finanziario per capire da dove fossero arrivati gli 844 mila euro che Francesco Seramondi e la moglie tenevano in casa.

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