Estorsione e truffa, arrestato patron Darfo

Fra le 14 persone arrestate dalla polizia anche il cittadino albanese Gezim Sallaku, presidente della squadra di calcio camuna e titolare di diversi locali.

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    Gezim Sallaku, presidente della squadra di calcio del Darfo Boario Terme(red.) Fra le 14 persone arrestate dalla polizia nell’ambito di un’indagine che si è estesa a diverse province del Nord Italia, fra cui anche Brescia, è finito in manette anche il cittadino albanese Gezim Sallaku, presidente della squadra di calcio del Darfo Boario Terme, nonché proprietario di alcuni ristoranti e alberghi in provincia di Brescia e nella zona del lago d’Iseo.
    Fra i bresciani sono stati inoltre raggiunti dagli uomini delle forze dell’ordine: B.O. di Lonato; B.M., D.P.A., B.D.S., I.A., I.C. e I.G. di Cremona; M.W. di Peschiera del Garda; P.C. di Pianico; S.G. di Sale Maresino; C.M. di Brescia; M.R. di Castiglione delle Stiviere, solo alcuni dei quali originari del sud d’Italia.
    Le persone arrestate sono accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio, all’estorsione, alla truffa e appropriazione indebita nonchè all’intestazione fittizia di beni. Gli arrestati, residenti nella provincia di Cremona, Brescia, Piacenza, Forli’, Bergamo, Mantova e Verona avevano, infatti, costituito un’associazione criminale che gestiva o costituiva, attraverso l’opera di prestanome, numerose società operanti nel settore del cosiddetto “movimento terra”.
    Grazie a tali società l’organizzazione, in pratica, noleggiava mezzi pesanti (autoarticolati, betoniere, camion pompa) ed anche materiale di costruzione oppure li acquisiva in locazione finanziaria (leasing) per poi appropriarsene fraudolentemente e successivamente cederli a ricettatori italiani e stranieri che li trasferivano all’estero, per la maggior parte in Albania e in Libia.
    Le indagini prendevano le mosse da un pregiudicato calabrese, noto esponente nel Nord d’Italia della cosca di ‘ndrangheta Cutro, condannato e tratto precedentemente in arresto nel mese di gennaio u.s. per altre vicende giudiziarie per Associazione a delinquere di stampo mafioso. Il suo raggio d’azione comprendeva ormai da anni le province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza.
    Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di trarre in arresto 6 persone da parte della Squadra Mobile di Brescia e altre 6 da parte della Squadra Mobile di Cremona. L’organizzazione mafiosa in oggetto, capeggiata da I.G., del 1958 di origine calabrese, affiliato alla cosca “Arena” di Isola Capo Rizzuto e dimorante a Cremona, gestiva, attraverso l’opera di prestanome, numerose società operanti nel settore del cosiddetto “movimento terra”.

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