Darfo: identificata la vittima, l’autista in fuga

E' Alessio Ducoli, 42 anni, l'uomo deceduto a Montecchio. Il conducente, un 29enne camuno, era scappato subito dopo lo schianto.

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(red.) Si chiama Alessio Ducoli il 42enne residente a Darfo Boario Terme (Brescia) deceduto in un drammatico fuori strada nella notte tra sabato 20 e domenica 21 settembre in località Fontanelle a Montecchio di Darfo.
L’uomo, celibe e con un lavoro a Rogno (Bergamo), era stato rinvenuto privo di vita tra le lamiere accartocciate della Volkswagen Golf ribaltatasi nella notte.
I carabinieri della Compagnia di Breno hanno denunciato a piede libero per omicidio colposo il 29enne camuno, L.R. le sue iniziali, residente a Valle di Saviore, che, secondo gli investigatori, era al volante della vettura al momento dello schianto, ma che si era poi allontanato dal luogo del sinistro facendo perdere le proprie tracce. L’uomo ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari sull’ assunzione di alcol e droghe, affermando di non essere lui alla guida della Golf incidentata. La vettura risulta intestata alla madre del ragazzo.
Tuttavia, nelle ore successive allo schianto, il 29enne, dopo avere abbandonato l’auto e l’amico, si è recato all’ospedale di Esine per farsi medicare delle ferite compatibili con le conseguenze di un incidente automobilistico.
Agli inquirenti, invece, il camuno ha riferito che l’auto della madre gli era stata rubata proprio nella notte, negando di conoscere il 42enne morto sulla Golf a cui inizialmente non si era saputo dare un nome poichè privo di documenti. A quanto si è appreso il 29enne è già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti, tra cui anche quello di guida in stato di ebbrezza.
I due, secondo alcune testimonianze raccolte, sarebbero invece stati visti insieme in valle prima dell’incidente, smentendo in questo modo la versione del 29enne, sposato e  con una figlia piccola.
I famigliari della vittima, residenti a Pellalepre, hanno identificato il 42enne, che per ore è rimasto senza nome all’obitorio dell’ospedale di Esine, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

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