Tornado, aperta inchiesta militare

Intanto, il racconto di un testimone escluderebbe la collisione tra gli aerei. La procura militare competente è quella di Verona.

(red.) La Procura militare di Verona ha aperto un’inchiesta sull’incidente aereo avvenuto in provincia di Ascoli Piceno. Lo schianto dei Tornado dell’Aeronautica militare su cui viaggiavano quattro piloti di stanza a Ghedi nel Bresciano, infatti, è di competenza della procura scaligera.
Nel frattempo, comunque, continuano le ricerche. Secondo quanto reso noto dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo «Sono stati ritrovati resti umani in tre punti diversi della zona dell’incidente tra i due Tornado. La loro posizione fa pensare che siano riferibili a due persone».
Di fatto, quindi, i corpi ritrovati al momento – seppur in tre posti diversi –  sarebbero due. Uno dei due, in particolare, avrebbe le unghie coperte di smalto.
Sarebbe quindi identificabile con il capitano pilota Mariangela Valentini, originaria di Oleggio, che avrebbe compiuto 32 anni il prossimo 12 settembre. Diventare pilota era sempre stato il sogno di Mariangela, come raccontano i suo amici del Novarese.
A 15 anni, infatti, dopo le scuole medie a Oleggio,la ragazza si era iscritta a un istituto paritario specializzato proprio nella formazione di piloti, il ‘Francesco Baracca’ di Novara, scegliendo poi la carriera militare.
Secondo quanto dichiarato dal procuratore militare di Verona Luca Sergio, «una legge specifica prevede che l’inchiesta sia affidata alla Procura territorialmente competente dove sono di stanza i militari ed i beni coinvolti nell’indagine».
«In questo caso – ha chiarito Sergio –  gli equipaggi erano in campo alla base di Ghedi (Brescia), che ricade sulla competenza del Tribunale militare di Verona».
Il procuratore ha poi ricordato che «un’inchiesta viene aperta d’ufficio ogniqualvolta si verifichino incidenti con danni a mezzi militari, in questo caso si tratta di due aerei molto costosi. Oltre naturalmente al grave lutto per la perdita dei quattro componenti degli equipaggi».
Una testimonianza sembra intanto smentire la prima versione dei fatti, che ipotizzava una collisione in volo tra i due Tornado. A parlare è Marco Giuliani, proprietario di una tartufaia in località Castiglione di Rocca Fluvone: si tratta di un testimone oculare ed esclude uno scontro in volo.
«Prima ho visto una palla di fuoco», ha detto Giuliani agli investigatori e ai giornalisti, «che due o tre secondi dopo è stata sorvolata da un aereo che volava a bassissima quota, forse 30 metri, e che è andato a schiantarsi su lato della collina dopo essersi infilato sotto i cavi dell’alta tensione».
Giuliani sembra particolarmente convinto del fatto che il secondo aereo sia passato solo appena dopo l’esplosione del primo e che, quindi, fosse ancora intatto.

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