Stamina: il Civile non accetta Molino

L’ospedale di Brescia ricusa la coordinatrice nominata per le infusioni di Noemi Sciarretta. L’avvocato di Noemi: «la dottoressa è molto competente».

(red.) In occasione della seduta al tribunale de L’Aquila di mercoledì 13 agosto, Gli Spedali Civili di Brescia hanno presentato istanza di ricusazione nei confronti della dottoressa Erica Molino.
Molino,  lo ricordiamo, è stata nominata –  nell’ordinanza del tribunale dell’Aquila con cui si imponevano le cure con infusione di cellule staminali alla piccola Noemi Sciarretta – coordinatrice dell’équipe che dovrà praticare gli interventi, con la motivazione della vicinanza al metodo Stamina.
La valutazione della giovane biologa, nella fattispecie, è stata uno degli elementi di scontro principali della discussione tra i due avvocati.
L’udienza in camera di Consiglio, che, a tratti, è stata caratterizzata da toni piuttosto tesi, si è svolta per discutere dei ricorsi presentati dopo l’ordinanza di cure immediate – teoricamente, entro il 25 luglio scorso – nei confronti di Noemi.
L’avvocato della famiglia Sciarretta, Michela Di Iorio, si è opposta alla ricusazione sostenendo davanti ai giudici che «la dottoressa è molto competente e responsabile».
Lo scontro, poi, è stato caratterizzato da discussioni in merito alle liste d’attesa per le infusioni.  Sembrerebbe, infatti, che siano queste il motivo per cui, fino ad oggi, non sono state somministrate nuove cellule a Noemi. Secondo il legale dell’ospedale bresciano, Marco Mazzotta, le liste sarebbero legate alla gravità dei pazienti. L’avvocato Di Iorio, al contrario, ha puntato il dito sul fatto che la struttura sanitaria le avrebbe create basandosi sull’ordine cronologico delle ordinanze.
Attesa per domani, giovedì 14 agosto, una probabile ulteriore valutazione del tribunale, che dovrebbe dare il via libera definitivo alle infusioni.
Durante l’udienza ha preso la parola anche Andrea, il giovane padre della bambina.
Secondo quanto reso noto, questi avrebbe mostrato ai giudici alcune fotografie della piccola, che evidenzierebbero un sostanziale peggioramento della malattia degenerativa.

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