Cacciato di casa mentre è ai domiciliari, arrestato

Un 40enne di Puegnago, condannato a 18 mesi per tentata rapina, è stato allontanato dai parenti e così è finito nei guai per evasione.

(red.) Una convivenza con i familiari impossibile, ma obbligata dagli arresti domiciliari cui era stato condannato per una tentata rapina.
Un anno e mezzo di pena che però ora si è aggravata per l’evasione (suo malgrado) del protagonista della vicenda, letteralmente buttato fuori di casa dai parenti, che non tolleravano più la dipendenza dall’alcol del congiunto.
E così una nuova casa gliel’hanno assegnata i carabinieri: una cella a Canton Mombello.
Al centro della vicenda un 40enne di Puegnago (Brescia), G.B. le sue iniziali che, nel febbraio scorso, aveva cercato di rapinare una barista, mettendo le mani sul cellulare della donna e sull’incasso.
Colpo sfumato, non senza conseguenze penali: il rapinatore, infatti, affrontato dal figlio della barista, viene picchiato e quindi identificato dai militari che lo arrestano per tentata rapina.
Per cinque mesi il 40enne è rimasto in carcere, poi, dopo il processo, il giudice ha stabilito la misura detentiva dei domiciliari, con l’obbligo di non allontanarsi dal comune di residenza. Ma i fratelli e le sorelle dell’uomo, costretti a fare i conti con le sue intemperanze alcoliche hanno deciso di collocarlo altrove, alloggiandolo in un albergo a Manerba, fuori dai confini stabiliti dal giudice. Qui i carabinieri lo hanno trovato, in preda nuovamente ai fumi dell’alcol, e lo hanno riportato a casa. Tempo qualche giorno e i familiari lo hanno (di nuovo) ributtato in strada. Per la seconda volta l’uomo, ubriaco, viene notato e rintracciato dagli uomini dell’Arma che, a questo punto, non hanno potuto fare altro che arrestarlo per evasione. L’uomo si è poi sentito male mentre era in carcere ed è stato ricoverato in ospedale.

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