Mille luci accese per il macellaio di Erbusco

Partecipata manifestazione nel paese bresciano dove Pietro Raccagni, morto dopo la rapina violenta nella sua casa a Pontoglio, gestiva un negozio.

(red.) Erano un migliaio le candele delle fiaccole che, nella serata di giovedì 24 luglio, hanno illuminato la notte di Erbusco e di Pontoglio, luoghi diventati simbolo della tragica rapina costata la vita al macellaio 53enne Pietro Raccagni, deceduto dopo 11 giorni dall’assalto di un gruppo di banditi armati nella sua abitazione.
Le due comunità si sono strette attorno alla moglie e ai figli dell’uomo, il quale aveva tenatato di opporsi al raid dei malviventi, venendo aggredito e rimanendo gravemente ferito a seguito di una caduta.
Prima una veglia di preghiera celebrata nella camera ardente allestita nella villa in via Puccini a Pontoglio quindi il corteo silenzioso partito un’ora dopo a Erbusco dove la vittima gestiva una macelleria e conclusosi nella chiesa parrocchiale, diventata improvvisamente troppo piccola per ospitare tutti i partecipanti.
La fiaccolata, cui hanno preso parte anche i sindacidei due paesi,  è partita dalla «Bottega della carne», il negozio della famiglia Raccagni e quindi si è snodato epr le vie del paese franciacortino, concludendosi poi davanti alla chiesa dove sono stati srotolati anche striscioni che recavano alcune scritte:«Ciao Piero, grande uomo» ed «Erbusco dice no alla violenza».
Nel corso della commemorazione in chiesa è stato letto un messaggio della moglie Federica e dei figli Sara e Luca, assenti alla manifestazione: «Eventi senza logica e senza spiegazione ci hanno gettato in vortice surreale. Dove un uomo, degno di questo nome, come il nostro Piero, è stato strappato alla vita mentre difendeva la sua famiglia. Piero è sempre stato un amante della vita, un uomo grande che sapeva soffermarsi sulla bellezza delle piccole cose. È stato facile per tutti volergli bene, ha sempre saputo regalare un sorriso dando a tutti una parola buona. Abbiamo avuto la fortuna di condividere parte della nostra vita con lui». Infine, il ringraziamento a quanti sono stati vicini alla famiglia in questo drammatico frangente: «Vogliamo ringraziare ognuno di voi. Tutti avete saputo farci sentire la vostra solidarietà. In una circostanza così difficile ci è cara la consapevolezza di non essere soli, di non esserlo mai stati e che mai lo saremo».

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