Omicidio Yara, malore in cella per Bossetti

Il 44enne muratore di Mapello non è grave. Il parroco di Brembate: "Voglio sperare che non sia lui". Proseguono le analisi sugli incroci telefoni.

(red.) Una leggera tachicardia, probabilmente causata dal forte stress di questi giorni. Secondo quanto riportato da L’Eco di Bergamo, Massimo Giuseppe Bossetti – accusato dell’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio – ieri mattina sarebbe stato sottoposto, in carcere, a una serie di accertamenti sanitari, dopo aver accusato un malore improvviso che comunque non ha richiesto l’intervento del 118.
Nulla di grave dunque per Bossetti, scosso probabilmente per aver passato quasi una settimana in regime di isolamento e lontano dalla famiglia. Per l’uomo – presunto killer della tredicenne di Brembate – sembra sia stato dato l’ordine che venga spostato il meno possibile.
«Quando pensiamo a un omicida, pensiamo a una persona feroce. Qui siamo in presenza di una persona normalissima, padre di 3 bambini, oso sperare che non sia lui». Così Don Corinno Scotti, parroco di Brembate, durante la Messa della domenica, parlando di Bossetti.
Gli investigatori intanto sono al lavoro per incrociare le celle telefoniche agganciate da Yara Gambirasio con quelle di Massimo Giuseppe Bossetti e poter quindi stabilire il numero di contatti “‘virtuali” tra la vittima e il presunto assassino della tredicenne.
Le analisi tecniche si concentrano su un arco temporale piuttosto ampio – “da qualche mese prima” della scomparsa della giovane ginnasta – per poter stabilire con assoluta certezza quante volte i cellulari abbiano agganciato la stessa cella e dunque dedurre se e in quali occasioni la vittima e il presunto carnefice siano stati contemporaneamente presenti nello stesso luogo.Accanto al cosiddetto lavoro investigativo e informativo, prosegue quello scientifico del Ris di Parma, dopo l’intervento in casa di Bossetti in cui, oltre a essere sequestrati capi di vestiario, è stato usato il Luminol per cercare anche la minima traccia di sangue che, anche a distanza di quasi quattro anni, potrebbe ancora essere trovata. Le ricerche si concentrano anche sull’arma del delitto. Sarà inoltre compito degli inquirenti analizzare il furgone da lavoro di Bossetti.

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