Yara, Bossetti: «Ero a casa con i miei»

Massimo Bossetti non si spiega come il suo dna sia stato trovato sui vestiti della ragazzina. «La sera dell’omicidio ero con la mia famiglia».

(red.) La sera del delitto Massimo Bossetti era a casa con la propria famiglia. Queste le dichiarazioni dell’avvocato Silvia Gazzetti alla stampa.
Il presunto assassino di Yara Gambirasio, secondo quanto dichiarato dalla difesa, non si spiega come il suo Dna possa essere stato trovato sui vestiti della vittima: non conosceva la ragazzina e avrebbe incontrato il padre della giovane solo una volta «per motivi di lavoro».
«Durante il processo dimostreremo le nostre ragioni. I processi ci sono per questo, per fare emergere la verità» ha dichiarato Gazzetti alla stampa.
Riguardo, invece, al profilo genetico di Massimo Bossetti, che escluderebbe il rapporto di parentela “legittimo” con il marito della madre, Giovanni Bossetti, l’uomo accusato di omicidio avrebbe dichiarato di essere sconvolto.
Secondo quanto emerso dalle analisi, lo ricordiamo, Bossetti  risulta essere frutto di una relazione extraconiugale tra la madre, Ester Arzuffi, e Giuseppe Guerninoni, a sua volta sposato e padre di tre figli.
Terminato l’interrogatorio, il gip di Bergamo Ezia Maccora scioglierà la riserva. Nelle prossime ore verrà resa nota la decisione sulla convalida del fermo.

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