Romanino di Pisogne, la replica dello scopritore

Umberto Monopoli spiega di aver solo voluto portare l'attenzione sullo stato dell'affresco. La notizia però è passata come il ritrovamento dell'opera.

Più informazioni su

(red.) Dopo che alcuni studiosi e addetti ai lavori si sono detti scandalizzati per quella che hanno definito come “non-notizia” quella del ritrovamento del Romanino a Pisogne, a Brescia, arriva la replica di Umberto Monopoli,  coordinatore della sicurezza dei lavori di restauro all’esterno della chiesa di Santa Maria della Neve.
In un’intervista al Giornale di Brescia, Monopoli spiega che quell’affresco l’ha proprio trovato dietro un armadio. «Non ho scoperto nulla, se non un caso di incuria. Guidato dalla curiosità e dalle pagine di un libro, sono andato a cercare il “Cristo alla colonna” di Romanino, e l’ho trovato lì dove doveva essere, nella ex cappella del portico sud. Un affresco molto rovinato, quasi un’ombra. Che forse varrebbe la pena di valorizzare meglio».  La “scoperta” sarebbe quindi frutto di un equivoco. Monopoli avrebbe solo voluto portare l’attenzione sullo stato del patrimonio artistico, mentre sui media è passata come una scoperta di qualcosa di sconosciuto. Da qui, l’indignazione degli esperti.

 

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.