Caso Giacomini, sequestrata auto dell’ex

Continuano le indagini sulla scomparsa dell’ attrice hard bresciana. Sospettato l’ex fidanzato, con problemi psichiatrici e precedenti per omicidio.

(red.) Si infittisce la trama sulla vicenda riguardante la scomparsa di Federica Giacomini, attrice erotica bresciana. La donna, nota nel settore hard come Ginevra Hollander, risulta dispersa da metà gennaio 2014. Sul caso sta indagando da settimane la polizia di Vicenza.
Tra i sospettati un 55enne bresciano, Franco Mossoni, che abitava con la donna.
Da febbraio 2014, Mossoni è rinchiuso in ospedale psichiatrico dopo aver terrorizzato l’ospedale San Bortolo di Vicenza facendovi irruzione vestito da “Rambo”, brandendo  un’arma giocattolo.
Ma non è finita qui.
Mossoni simpatizzante di estrema destra, era stato ritenuto colpevole dell’omicidio di un coetaneo, l’idraulico Clemente Furloni, suo presunto rivale in amore, ucciso nell’agosto 1978 a Malegno (Brescia), in Valcamonica.
A lui le forze dell’ordine erano arrivate dopo la scoperta di un campo paramilitare nel bergamansco, dove Mossoni ed altri giovani si esercitavano al tiro. L’uomo, all’epoca 22enne, impugnava una Astra 38, pistola di fabbricazione spagnola con la quale era stato ucciso l’idraulico.
Due anni dopo, mentre scontava la condanna per omicidio, Mossoni era evaso dal carcere bresciano di Canton Mombello, in maniera singolare: era stato chiamato a riparare una porta d’ingresso del carcere e, approfittando della circostanza, era fuggito. Venne catturato nuovamente nel 1981, dai carabinieri, mentre scendeva da un pullman di linea a Brescia.
Gli investigatori che hanno perquisito la casa vicentina dell’uomo vi hanno trovato balestre, coltelli, vestiti femminili e documenti appartenenti a Federica.
Nelle ultime ore, gli inquirenti hanno sequestrato l’automobile di Mossoni, dopo aver scoperto che dalla vettura è stato tolto il sedile del passeggero, sostituto con una sedia a sdraio.
Un elemento, questo, che non può essere sottovalutato. Previsto per i prossimi giorni un attento esame scientifico alla ricerca di eventuali tracce di sangue o reperti biologici sull’automobile.
«Federica stava con me, ma ormai è finita»: questa la sola frase pronunciata dall’uomo sulla Giacomini. Ma che la sparizione della donna possa nascondere una fine violenta è solo una delle ipotesi investigative.
A quanto pare, infatti, ci sarebbe una forte situazione debitoria che la Giacomini avrebbe accumulato nei confronti di diverse persone. Debiti di denaro, ai quali farebbero riferimento i documenti trovati nella casa vicentina.
La ultime tracce della donna risalgono a una telefonata, avvenuta il 31 dicembre scorso, con i genitori. Questi, dopo un prolungato silenzio della figlia, hanno presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri di Desenzano il 19 gennaio.
Resta da capire quale fosse il vero rapporto tra Federica Giacomini – intestataria del contratto d’affitto dell’appartamento, che lei stessa pagava regolarmente – e Franco Mossoni, uomo con notevoli disturbi psichici e con alle spalle una lunga carcerazione per omicidio.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.