Violenza a Siena, le scuse del capo ultras

Dopo l'aggressione avvenuta fuori dallo stadio Franchi ai danni di due minorenni, l'ammissione di colpa, su Facebook, di uno dei denunciati.

(red.) Devono rispondere di lesioni e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere i tifosi bresciani autori di una aggressione avvenuta sabato scorso a Siena nel prepartita. Per i due ultras delle rondinelle identificati dalle vittime del pestaggio, una coppia di fidanzatini greci di 16 anni, è scattato anche il Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, che può andare da uno a cinque anni. La questura di Siena, competente per quanto accaduto, sta valutando come procedere.
Il grave episodio di violenza si è consumato fuori dallo stadio Franchi, poco dopo le 14, quando un pullman di ultras biancazzurri è arrivato nelle vicinanze dello stadio e si è quindi recato in un bar della zona, il «Prosperino Cafè», frequentato anche dai turisti.
Per cause ancora al vaglio, è nata una discussione tra un gruppetto di tifosi del Brescia e alcuni avventori del bar. Prima gli ultras hanno danneggiato alcune vetture parcheggiate sulla strada, quindi se la sono presa direttamente con i due minorenni, che sono stati picchiati con un manganello telescopico, poi consegnato spontaneamente alla polizia.
Ad autoaccusarsi dell’episodio di violenza è stato, sulla propria pagina Facebook, il capo degli ultras della Curva Nord di Brescia, Enzo Ghidesi, con un post successivamente cancellato, in cui ha dichiarato di essersi accorto dell’errore di voler chiedere scusa a tutti, «specialmente al ragazzo e alla sua famiglia… pagherò come è giusto che sia… non sono fiero di ciò che ho fatto…anzi…ma ho sbagliato in buona fede lo giuro…. state vicini al Brescia e alla sua curva….risorgerete insieme come la nostra tifoseria merita…siate fieri della vostra curva…loro non hanno sbagliato solo io ho sbagliato…..scusatemi …ciao….».

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.