La difesa di Franzoni: “E’ stato un incidente”

Il giovane ha ricostruito la vicenda: il colpo sarebbe partito per un errore. Ci sarebbe anche un testimone che martedì 17 comparirà davanti al Gip.

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(red.) «Non volevo uccidere: è partito un colpo accidentale».
Si difende così Mirko Franzoni, in carcere con l’accusa di omicidio volontario dopo quanto accaduto a Serle nella sera di sabato 14 dicembre, dove, dopo una colluttazione, è rimasto ucciso un 26enne albanese, che si era introdotto nella casa del fratello di Franzoni per rubare. «È stato un incidente. Volevo solo riavere indietro le mie cose». In un colloquio con il suo avvocato, Franzoni ha ricostruito la sua versione dei fatti. Il giovane ha raccontato di aver visto i due ladri che scappavano. Uno l’avrebbe perso di vista, mentre avrebbe visto che l’altro si nascondeva nel bosco e lo avrebbe aspettato. «Quando ne è uscito gli ho detto di fermarsi, ma lui è scappato su una grondaia». A quel punto, Franzoni avrebbe detto ad un signore che si è affacciato alla finestra di chiamare i carabinieri. Nel frattempo, però, il fuggitivo sarebbe sceso dalla grondaia. Franzoni avrebbe provato a fermarlo, bloccandolo contro il muro. Il 26enne avrebbe spostato l’arma e nel tentativo di trattenere il fucile, sarebbe partito un colpo.
A confermare le parole di Franzoni, ci sarebbe dunque un testimone che probabilmente comparirà davanti al Gip Paolo Mainardi  martedì 17 dicembre per l’interrogatorio di convalida dell’arresto. 
 Il Pm Farncecso Paintoni ha invece disposto l’autopsia sul corpo della  vittima. Nella sera di lunedì 16, intanto, il paese scenderà per le strade di Serle, per una fiaccolata a sostegno di Mirko.

 

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