Brescia: banditi due skinhead

I due, entrambi 30enni, erano coinvolti negli scontri fra militanti dello scorso 9 novembre in piazza Paolo VI. Ora non potranno entrare in città per 3 anni.

Più informazioni su

(red.) Nuovi sviluppi sulle tensioni tra estremisti di destra e militanti di sinistra.
Nella giornata di lunedì 2 dicembre, la questura di Brescia ha deciso di prendere dei provvedimenti nei confronti di due skinhead coinvolti negli scontri di piazza Paolo VI, a Brescia.
I due attivisti hanno ricevuto un foglio di via che li obbliga a stare al di fuori dei confini cittadini per tre anni.
Lo scorso 9 novembre, un gruppo di “cani sciolti” di estrema destra è entrato in contatto con alcuni manifestanti del centro sociale 28 maggio di Rovato, che insieme ad alcuni iscritti di Rifondazione comunista, stavano manifestando nei pressi della prefettura, per denunciare episodi intimidatori definiti – dagli stessi organizzatori – di matrice fascista.
In quel contesto due gruppetti di opposta ideologia entrarono in contatto. La polizia decise di denunciare quattro persone. Due di queste, gli skinhead 30enni appunto, uno residente a Sulzano, l’altro di Castegnato, non potranno raggiungere Brescia per nessun motivo.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.