Omicidio Stabile: al setaccio le amicizie

A disposizione del nucleo investigativo dei carabinieri, ora, le immagini del circuito di videosorveglianza di un negozio vicino alla scena del crimine di Bedizzole.

(red.) Non si fermano le indagini sull’omicidio di Bedizzole. A disposizione degli inquirenti, ora, ci sono anche alcune immagini registrate da una telecamera, che potrebbe aver ripreso chi ha sparato i due colpi di pistola.
Accanto al parcheggio di via Caselle dove, nella notte di martedì 19 novembre, è stato ucciso Tiziano Stabile, infatti, si trova un negozio di giardinaggio.
Dopo aver acquisito il girato del circuito di video sorveglianza del negozio, i carabinieri di Brescia stanno cercando di far luce sulla vicenda. Nonostante il 54enne fosse ancora cosciente quando sono sopraggiunti i soccorsi, infatti, pare che la vittima non abbia parlato con il personale del 118 che lo stava portando alla Poliambulanza.
Il nucleo investigativo di Brescia, insieme a quello di Desenzano, ora, sta indagando anche sulle amicizie della vittima, già conosciute alle forze dell’ordine. Al momento, comunque, l’ipotesi più accreditata è quella che riguarda un regolamento di conti legato al mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti. L’automobile e il telefono cellulare della vittima sono stati posti sotto sequestro.
Tiziano Stabile, nel 1981, ha preso parte al rapimento del gioielliere mantovano Mezzadri, per il quale ha dovuto scontare 18 mesi di carcere.Un caso di cronaca molto discusso all’epoca, durante il quale la banda di cui Stabile faceva parte ha chiesto alla famiglia del gioielliere rapito un cospicuo riscatto.
Il 54enne lascia tre figli – due ragazze, avute da una precedente relazione e un maschio, Andrea, di 21 anni – e una vedova, Cosetta: «Siamo sconvolti – ha dichiarato la donna alla stampa –  so che mio marito aveva avuto un passato burrascoso, ma io ero innamorata di lui e lui aveva trovato la buona strada. Era un ottimo padre di famiglia».

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