Cottarelli, il primo colpo partì per sbaglio

Rese note le motivazioni della sentenza che ha condannato all'ergastolo i cugini Vito e Salvatore Marino. Volevano solo spaventare la famiglia.

(red.) Rese note le motivazioni della strage della famiglia Cottarelli, uccisi a Urago Mella, quartiere di Brescia,il 28 agosto 2006.
A giugno 2013, la condanna all’ergostalo per i cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino. Lunedì 7 ottobre, le motivazioni dei giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Milano. I colpevoli dell’eccidio volevano solo spaventare le vittime per ottenere 300.000 euro. Dalla pistola calibro 22, puntata contro la testa di Angelo Cottarelli è partito un colpo per errore. Un colpo che ha innescato la spirale di violenza. I componenti della famiglia Cottarelli furono sgozzati, per portare gli inquirenti sulla pista di una rapina messa a segno da banditi dell’Est.
Secondo i testimoni, i Marino sono stati visti nella zona della villetta dei Cottarelli sia la sera dell’omicidio che la mattina dopo, insieme all’architetto triestino Dino Grusovin, accusatore dei cugini trapanesi. Secondo la ricostruzione, da tempo i Marino chiedevano a Cottarelli la somma di 300.000 euro.

 

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