Cerveno, statale 42 bloccata dal Carroccio

Il presidio dei parlamentari e consiglieri regionali del Carroccio si è spostato, dopo le 15, sulla strada. Valcamonica isolata per due ore.

(red.) La Lega Nord porta la manifestazione per la Riva Acciaio sulla statale 42.
Anche alcuni operai si sono uniti alla protesta, organizzata per giovedì 26 settembre  a Cerveno, in provincia di Brescia. A guidare il presidio di parlamentari e consiglieri regionali del Carroccio, il vicesegretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Il presidio, dopo le 15, si è però spostato sulla statale 42. Traffico bloccato per due ore, con  la Valcamonica  isolata dal resto d’Italia. «Se Roma non si sveglia questo è solo l’inizio», ha spiegato Salvini.
Intanto il Consiglio provinciale di Brescia ha votato all’unanmità la mozione n. 8/2013/M sul “Sostegno alla Società Riva Acciaio e ai dipendenti”, mentre Sel contesta la risposta data all’interrogazione urgente, prima firma dell’onorevole bresciano Luigi Lacquaniti, Lacquaniti, sulle iniziative che il Governo intende assumere in relazione alla situazione del gruppo Riva.
«Ci è stata ripetuta la solita risposta, che ci viene propinata da 15 giorni a questa parte: “il Governo se ne occuperà con urgenza”. Intanto il tempo passa e la crisi rischia di diventare sempre più grave colpendo non solo gli oltre 1.400 lavoratori di Riva Acciaio, ma anche i lavoratori dell’indotto. Ribadiamo con fermezza che l’atteggiamento della proprietà appare in modo evidente e ineludibile come un’inaccettabile ritorsione contro i lavoratori, in risposta al sequestro preventivo dei beni disposto dalla Magistratura di Taranto.
Eppure una soluzione rapida ed efficace è stata proposta, più di dieci giorni fa, dallo stesso Ministro Zanonato: l’introduzione nel Codice di procedura penale di un articolo aggiuntivo che permetta alla Magistratura di nominare un custode giudiziario capace di far fronte alle necessità finanziarie del Gruppo Riva, con lo sblocco delle risorse altrimenti destinate al fondo unico per la giustizia di cui all’articolo 104-bis. Peccato che a fronte delle promesse del Ministro, il Governo non si sia mosso di conseguenza perdendo l’occasione di utilizzare, per una volta a ragione, l’abusato strumento del Decreto Legge. Ancora una volta il traballante Governo Letta, ostaggio delle vicende personali di Berlusconi, si sta dimostrando incapace di intervenire con decisione su questioni che riguardano direttamente la vita di migliaia di persone».

 

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