Riva Acciai, vertice a Roma per ripresa attività
Al tavolo il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, l'amministratore unico Cesare Riva, il rappresentante della famiglia Bruno Ferrante e il custode giudiziario Mario Tagarelli.
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(red.) C’è anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini all’incontro sul caso Riva che è iniziato al ministero dello Sviluppo economico.
Al tavolo siedono il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, l’amministratore unico di Riva Acciaio Cesare Riva, il rappresentante della famiglia Bruno Ferrante e il custode giudiziario Mario Tagarelli.
Obiettivo della riunione fare il punto della situazione e verificare le possibilità di riapertura degli impianti al di là della norma ad hoc cui sta lavorando il ministro Zanonato. A rischio, lo ricordiamo, ci sono anche oltre 430 posti di lavoro nel Bresciano, in Valcamonica.
«Siamo preoccupati di eventuali rinvii o di un allungamento dei tempi per trovare una soluzione perché l’attività produttiva va ripresa subito – ha dichiarato a Radio1 Rai il segretario nazionale della Fiom-Cgil Maurizio Landini – è l’unica condizione per risanare, fare investimenti: serve continuità produttiva che non solo dia certezze ai lavoratori ma permetta anche di mantenere clienti, mercato,e non metta in discussione l’esistenza stessa della produzione dell’acciaio nel nostro Paese».
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