Zone, sparito il drago sul Sentiero degli gnomi

Trafugata nella notte una statua di pietra pesante quattro quintali. Raffigurava un drago. L’artista-contadino: «Ne farò un’altra più grande».

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(red.) Che l’abbiano caricata a dorso di mulo? Pare improbabile vista la mole della statua (ben quattro quintali per un metro e 20 di altezza e 75 cm di larghezza) rubata sul Sentiero degli gnomi a Zone la scorsa notte.
In pratica un enorme masso che raffigurava, in modo stilizzato, il volto di un drago, munito di fauci, creta e tutto quanto. Era uno dei gioielli artistici disseminati lungo la mulattiera che percorre le pendici zonesi, realizzata da Luigi Zatti, detto “il Rosso”, lo scultore-contadino che da anni utilizza il sentiero come un museo a cielo aperto, un sentiero che pare uscito dalle fiabe, in cui mentre cammini ti capita di imbatterti in strane creature del bosco: gnomi, mostri, e draghi, appunto.
Questa statua da ben 8 anni custodiva silenziosamente l’ingresso del percorso montano. Forte lo stupore quando qualche mattina fa ne è stato constatato il furto. Ora il drago gemello, posto proprio di fronte all’altro, è rimasto spaiato, e fa quasi un po’ di tenerezza con quel sorriso sbilenco, che sembra lamentarsi della perdita fraterna. Luigi Zatti, dopo aver denunciato il furto agli increduli Carabinieri di Marone, promette di rimpiazzarlo ben presto con un’altra scultura, ovviamente ancora più pesante, per evitare che sparisca nuovamente.
La domanda che si sono fatti un po’ tutti in paese è: «Come avranno fatto?». Ma viene anche da chiedersi cosa possa mai farsene l’alpinista cleptomane di questo gigantesco souvenir, suggestivo solo se incontrato in un sentiero di montagna e un po’ ingombrante per essere esposto nel salotto di casa, tra il divano e la tv.

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