Ono S. Pietro, Iacovone ancora grave

(red.)È passato più di un mese dalla tragedia di Ono San Pietro (Brescia). E  Pasquale Iacovone, il papà dei piccoli Andrea e Davide, sta ancora lottando per la vita in un letto del Centro grandi ustionati di Padova.
L’uomo, iscritto nel registro degli indagati per la tragica morte dei figli di 9 e 12 anni, non è mai uscito dal coma clinico. Il suo corpo, bruciato al 90 % nel rogo della casa di via Sacadur, è parecchio malconcio. Gerardo Milani, avvocato difensore, ha smentito  sulle pagine di Bresciaoggi le voci riguardanti un suo ipotetico miglioramento affermando che “Pasquale Iacovone non è mai stato dichiarato fuori pericolo e le sue condizioni rimangono molto precarie”.
Ciononostante, pare che nei giorni scorsi qualche piccolo segnale di ripresa ci sia stato. Per quanto possano migliorare le condizioni di un uomo così determinato a togliersi la vita da arrivare addirittura ad inghiottire alcuni sorsi di benzina. Iacovone, lo ricordiamo, è accusato di aver ucciso i figli nella stessa abitazione in cui si è lasciato avvolgere dalle fiamme. Per ora, comunque,  come spiega Milani “il procedimento a suo carico è stato sospeso perché non è in grado di difendersi dalle accuse che pendono su di lui, una forma di tutela che non fermerà le indagini”. Alla ripresa dell’attività giudiziaria dopo la pausa estiva, potrebbero essere richieste altre prove. La giustizia, poi, farà il suo corso. Anche se, purtroppo, non sanerà il dolore.