Duisburg, anniversario senza colpevoli

36 mesi per svolgere le indagini sulla strage del raduno techno avvenuto il 24 luglio 2010. Il processo partirà in autunno. 16 tra funzionari e organizzatori tra gli imputati.

(red.) Sono trascorsi esattamente tre anni da quella funesta nottata in cui persero la vita 21 ragazzi, tra cui la 21enne bresciana Giulia Minola, ma il ricordo non si assopisce.
L’anniversario della strage di Duisburg trascorre con il peso delle responsabilità da accertare, responsabilità che il tribunale tedesco cerca ancora da quel tragico 24 luglio del 2010.
Da subito, grazie alle indagini del settimanale tedesco Der Spiegel, apparvero le colpe degli organizzatori e dei funzionari, dando il via a una indagine che dura ancora oggi. Tre anni sono occorsi infatti alla procura tedesca per raccogliere tutte le testimonianze (oltre 3.500 le persone ascoltate) e svolgere tutte le bobine delle 196 ore complessive di filmati. La data dell’inizio di un processo che si preannuncia epocale e destinato a durare a lungo è ancora sospesa, ma tutto fa presupporre che in autunno si avrà la prima sessione.
Sul banco degli imputati siederanno in tutto 16 persone: dieci funzionari comunali della cittadina tedesca, cinque responsabili della Lopavent (la società organizzatrice della Loveparade) e un poliziotto per cui pende l’accusa di omicidio colposo. Non c’è da temere che le lungaggini burocratiche e investigative si concludano però in un’archiviazione per prescrizione, visto che per reati del genere la legge tedesca non prevede un termine all’iter giuridico. Rimane però la rabbia e la frustrazione dei familiari delle vittime che la durata dell’inchiesta ha generato, lasciando un vuoto di giustizia che finora non è stato ancora colmato. Senza contare che gli accertamenti penali non esauriscono una vicenda dalle notevoli implicazioni politiche e morali.
Anche chi è stato escluso dalle indagini, come il sindaco di Duisburg Adolf Sauerland o l’organizzatore Rainer Schaller, ha dovuto pagare lasciando la carica che ricopriva. Difficile pensare che le autorità tedesche lascino cadere nel nulla una strage di questa portata, resta però il fatto che, anche se il processo partirà a ottobre, sarà difficile fare luce su tutte le cause e tutte le responsabilità di una tragedia di tale portata e di tale complessità, in cui la superficialità organizzativa si intreccia inscindibilmente alla triste casualità degli eventi.

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