«Normativa italiana favorisce i clandestini»

Inchiesta della Procura di Brescia sui permessi di soggiorno 'facili'. Si difende uno degli avvocati accusati di associazione a delinquere insieme con altri 129 soggetti.

(red.) In seguito all’inchiesta della Procura della Repubblica, Giovanni Migliorati, accusato insieme ad altri 129 indagati di associazione a delinquere  finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si difende.
Secondo l’avvocato bresciano, infatti, pur non contestando la legittimità delle indagini, parlare di associazione a delinquere per 130 persone, di fatto, tutte quelle che sono venute a contatto con il Sui,  sarebbe privo di fondamento. Nello specifico, poi, Migliorati si è difeso riguardo all’episodio secondo il quale avrebbe presentato documenti falsi per far ottenere il ricongiungimento famigliare ad uno dei suoi clienti: «Quei documenti erano firmati da un professionista. Per me era sufficiente». Nelle parole dell’avvocato, la normativa italiana sull’immigrazione sarebbe gestita nel modo sbagliato. I fenomeni migratori non verrebbero regolarizzati ma, di fatto, verrebbe favorita l’immigrazione clandestina. E continua «la regolarizzazione di colf e badanti, di fatto una vera e propria sanatoria, permette ogni anno a migliaia di stranieri di ottenere il permesso di soggiorno senza poi davvero svolgere le mansioni per cui l’hanno ottenuto. Lo Stato italiano promulga leggi sbagliate, se ne accorge, e non fa niente per riparare». E poi chiama a rispondere chi con quei provvedimenti si rapporta, «siano essi professionisti o utenti».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.