Bornato, torna a casa l’alpino disperso

Dopo 60 anni troverà sepoltura a Cazzago il corpo di Francesco Bracchi, giovane penna nera della seconda guerra mondiale internato dai nazisti e morto in Germania.

Più informazioni su

(red.) Sessant’anni. Questo il tempo che i familiari dell’alpino Francesco Bracchi hanno dovuto aspettare per poter dare degna sepoltura al proprio caro.
La salma dell’alpino di Bornato, dato per disperso, era deposta al cimitero italiano d’onore di Francoforte, ma per qualche errore non era stata registrata dalle gerarchie militari. La ricerca è partita dal figlio Giovanni, che, dopo il ritrovamento del carteggio fra il padre e la madre Ancilla, datato 1940-44, ha deciso di compiere ricerche approfondite per ricostruire gli ultimi mesi di vita del soldato bresciano, dalla cattura al Passo del Giogo agli ultimi giorni, passati come internato nel campo di Homburg in Germania, dov’è morto l’8 dicembre del 1944. Il casuale ritrovamento di quel cofanetto ha fornito a Giovanni Bracchi e a Gianni Castellini – presidente del Centro culturale e artistico della Franciacorta e del Sebino – l’ispirazione per una ricerca ch’è passata attraverso archivi e documenti fino al cimitero militare tedesco.
Dopo il ritrovamento del nome fra gli elenchi del cimitero, è partito l’iter burocratico attraverso il ministero della Difesa, che si è concluso positivamente con l’autorizzazione al rinvenimento della salma e con il suo trasferimento in patria. Il corpo di Bracchi sarà probabiomente sepolto nella chiesetta cimiteriale di Bornato. Nell’abbraccio di Bornato a Bracchi non mancheranno due alpini cazzaghesi sopravvissuti ai campi tedeschi: Giovanni Inverardi e Angelo Orizio, commilitoni e compagni di sventura di Francesco, liberati dai campi e tornati a casa alla fine della guerra.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.