Ospitaletto, Stefana: (per ora) si va a Montirone

Ancora nessuna decisione della magistratura sul dissequestro dell'acciaieria. Intanto l’Asl chiede altri dati. L’azienda ha deciso di trasferire parte dell'attività produttiva.

(red.) Finché non arriverà l’istanza di dissequestro per l’impianto di Ospitaletto della Stefana, tutto l’organico disponibile  lavorerà nella sede di Montirone, di dimensioni ridotte ma già attiva, dividendosi su tre turni lavorativi.
Durante l’incontro di lunedì 1 luglio, infatti, l’azienda ha deciso di traferire parte della produzione. Ciò nonostante, ad una settimana da quanto l’area evacuazione scorie dell’acciaieria è stata messa sotto sequestro, rimane forte la preoccupazione per gli oltre duecento lavoratori della Stefana di Ospitaletto che, per il momento, restano coperti da contratto di solidarietà.
Nel frattempo, l’Asl di Brescia ha chiesto all’azienda di fornire dati supplementari sul forno fusorio. Probabilmente, proprio a fronte di questa nuova documentazione richiesta, la magistratura prenderà una decisione sulla riapertura dell’impianto nelle prossime ore.

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