Los Roques, il relitto è a 70 metri di profondità

La Farnesina conferma il ritrovamento. In una nota, la famiglia Missoni ringrazia le autorità venezuelane e italiane per il lavoro di ricerca svolto.

(red.) «Il relitto si trovava a 70 metri di profondità, l’aereo era spezzato in più parti, ma la matricola era leggibile».
Queste le parole con cui la Farnesina ha confermato il ritrovamento dell’areo su cui viaggiavano i coniugi di Brescia Elda Scalvenzi e Bruno Foresti, olre che Ottavio Missoni, scomparso a Los Roques a gennaio 2013 e ritrovato nella giornata di giovedì 27 giugno.  Secondo il Ministero degli Esteri, il velivolo si trova «a nord ovest» dell’arcipelago.
Anche la famiglia Missoni, con una nota, ha confermato la notizia del ritrovamento, ringraziando le autorità venezuelane ed italiane, per il loro intervento. “A nome delle famiglie Missoni, Castiglioni, Foresti e Scalvenzi, si conferma la notizia – si legge nella nota – del ritrovamento dell’aereo YV2615BN-2A scomparso il 4 gennaio scorso. L’aereo è stato identificato al quinto giorno delle ricerche grazie alle tecnologie della nave oceanografica americana Deep Sea. Il relitto si trova nelle acque a Nord dell’Arcipelago di Los Roques.
In questo momento in Venezuela sono in fase di valutazione le attività per il possibile recupero del velivolo. Le famiglie -conclude la nota – ringraziano il governo venezuelano e il governo italiano per l’impegno nel rendere possibile questa ricerca e confidano che le indagini proseguiranno fino all’accertamento delle cause e delle responsabilità dell’incidente”.
Della vicenda si era parlato l’ultima volta per il ritrovamento di due borsoni, rinvenuti dalla polizia della piccola isola di Bonaire e restituiti dal mare su una spiaggia.
L’aereo BN-2 Islander era sparito poco dopo il decollo da Los Roques, l’arcipelago turistico caraibico 200 chilometri a nord di Caracas. “Abbiamo localizzato l’aereo precipitato il 4 gennaio tra Los Roques e Caracas”, ha annunciato Galindo dal suo profilo twitter. L’ultimo contatto con i piloti Merchan e Jose’ Ferrer avvenne alle 18 ora locale del giorno dell’incidente a 10 miglie nautiche da Los Roques.
Il gruppetto di italiani era arrivato nelle paradisiache isole circondate dai Caraibi il 28 dicembre, e quello spostamento aereo verso Caracas stava segnando la fine della vacanza: il gruppo sarebbe infatti ripartito per l’Italia con un volo nella notte.
Una settimana fa nella stesse acque limpimpide, ma in grado di nascondere corpi e rottami per anni, era stato ritrovato un aereo precipitato, ironia della sorte, il 4 gennaio, ma del 2008, con 14 persone a bordo, tra cui 8 italiani, mentre percorreva la tratta inversa, tra Caracas e Los Roques. La coincidenza delle date aveva suscitato in Italia speculazioni, teorie e sospetti. Come una settimana fa, a trovare i relitti del piccolo aereo e’ stata una nave oceanografica americana che ha setacciato l’area in conseguenza di un accordo tra Italia e Venezuela, la ‘Sea Scout’. A differenza invece del ritrovamento di una settimana fa avvenuto a nord del Cayo Carenero, uno degli isolotti di Los Roques, l’aereo su cui viaggiava Missoni era in un punto completamente diverso, a sud dell’Arcipelago.

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