Soia tossica, sequestri in aziende ‘bio’ bresciane

Con l'operazione 'Green War', le Fiamme gialle hanno messo i sigilii a prodotti falsi bio che in realtà contenevano un potente pesticida. Perquisite aziende del settore.

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(red.) Le Fiamme gialle di Pesaro e i funzionari dell’Ispettorato repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole e forestali di Roma, impegnati da mesi in tutta Italia nell’ambito dell’operazione ‘Green War’, nel corso di perquisizioni nelle aziende del settore dei prodotti da agricoltura biologica.
Ispezioni e sequestri sono stati effettuatia a Cremona, Brescia e Pesaro: 800 tonnellate di semi di soia proveniente dall’India e 340 tonnellate di panello e olio di colza proveniente dalla Turchia, per un valore di 600mila euro circa, sono state messe sotto sigilli,  in quanto prodotto contaminato con il ‘clormequat’, un pesticida altamente tossico. Le produzioni, falsamente certificate come biologiche, venivano importate dalle aziende per essere successivamente commercializzate nel territorio nazionale e all’estero.
La presenza della sostanza tossica, con un’alta concentrazione,spiegano gli investigatori, “rende la merce invendibile sia come biologica sia come convenzionale. I semi di colza e di soia sequestrati erano destinati ai mangimifici, mentre l’olio di colza doveva essere impiegato nell’alimentazione umana”.
In particolare, l’attività di controllo ha consentito di dimostrare che il meccanismo fraudolento attuato dalle aziende “scorrette” “è consistito nel finanziare società estere compiacenti, al fine di introdurre nel territorio nazionale merce falsamente biologica”. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha permesso finora di sequestrare oltre 2.640 tonnellate di prodotti “falsamente bio”, per un valore di un milione e 200mila euro, contaminati da sostanze fitosanitarie nocive alla salute umana ed animale. Trenta sin qui le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio.

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