Truffa dei mutui alle banche, cinque arresti

Dal 2005 attuate almeno 43 compravendite fittizie ai danni di dieci diversi istituti di credito. Tre i bresciani in manette, 95 le persone indagate.

(red.) Truffavano le banche presentando domande di mutuo per l’acquisto di immobili il cui valore era ampiamente sovrastimato rispetto al reale e, una volta ottenuti i prestiti, scomparivano senza più rimborsare le rate. I cinque ideatori della frode, di cui tre bresciani, sono stati arrestati e i complici, un centinaio tra proprietari compiacenti e finti acquirenti, sono indagati.
Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Cremona , iniziate circa un anno fa quando un intermediario finanziario ha denunciato i soci di un’agenzia immobiliare per non aver pagato le provvigioni di alcune pratiche, ha permesso di accertare un raggiro di 5 milioni di euro.
I successivi accertamenti, condotti anche con l’analisi di oltre 200 rapporti bancari, hanno portato alla luce una vera e propria associazione a delinquere composta dai cinque arrestati, titolari di due agenzie immobiliari con uffici nelle Provincie di Cremona e di Brescia e di una società immobiliare trevigiana con uffici in Cremona, che a partire dal 2005 ha organizzato e attuato almeno 43 compravendite fittizie ai danni di dieci diversi istituti di credito.
Il modus operandi era sempre lo stesso. Individuati gli appartamenti da acquistare, generalmente ruderi o in pessimo stato di conservazione nelle provincie di Cremona e Brescia, e acquisita la complicità dei proprietari, l’associazione predisponeva false perizie di stima degli immobili con un valore di molto superiore al reale, spesso il doppio di quello di mercato. Venivano quindi assoldati i falsi acquirenti, per lo più nullatenenti privi di una stabile occupazione rintracciati nei campi nomadi di Pavia, Alessandria, Cremona e Vicenza, cui venivano fornite dichiarazioni dei redditi e buste-paga false per presentare le domande di mutuo alle banche, generalmente istruite e inoltrate tramite intermediari finanziari inconsapevoli.
Ottenuto il finanziamento dalle banche, l’associazione ripartiva il provento della frode consegnando ai proprietari la somma corrispondente al valore effettivo dell’immobile e ai finti acquirenti – che nel frattempo si erano resi irreperibili interrompendo il rimborso del mutuo – il prezzo pattuito per la loro complicità. Per sè manteneva la restante somma, pari spesso alla metà del mutuo concesso. Gli ideatori della frode sono stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, in esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Cremona, Guido Salvini.
Gli arrestati, quattro uomini ed una donna, sono stati associati alle case circondariali di Cremona e Brescia. Altri 95 soggetti coinvolti, tra proprietari degli immobili e falsi acquirenti, sono stati tutti denunciati alla Procura di Cremona per falso e truffa, aggravata in ragione dell’entità del danno cagionato alle banche.

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